MenuBiografiaContatti Credits

Aida fu creata per il Teatro del Cairo, ma per Verdi la prima Aida, di cui seguì la messinscena, è quella della Scala di Milano nel 1872. Per AidaVerdi abbandona i suoi metodi precedenti, e impone uno scenografo, Gerolamo Magnani. Scrive a Tito Ricordi: "Datevi da fare, battete il ferro finché è caldo, fate prendere Magnani alla Scala". La messinscena di Aida è molto particolare, e il Mariette aveva molti dubbi, temeva «le stramberie e sciocchezze che si fanno a Milano». Invece  la messinscena di Aida è fatta in un modo assolutamente scientifico, veramente egittologico; certamente si può dire che è tra l'egittologia e l'egittomania. Del resto anche Mariette, il famoso egittologo che aveva curato la messinscena di Aida al Cairo, aveva fatto delle concessioni al gusto spettacolare. Sembra che al Cairo addirittura si leggessero sulle colonne, scritte in geroglifici, delle opere di letteratura egizia. Certamente Verdi non è in grado di giudicare della fedeltà o meno di queste ricostruzioni, però chiede consiglio a un editore, a uno studioso che probabilmente è Michele Lessona. Ci sono delle sue annotazioni per la messinscena di Aida veramente registiche per cui si è potuto dire: Verdi regista di Aida

Mercedes Viale Ferrero, intervista realizzata nel 2001

Aida was made for the Theatre of Cairo, but for Verdi the first Aida whose production he followed was that of Milan’s Scala in 1872. For Aida Verdi abandons his previous methods and imposes a scenographer, Gerolamo Magnani. He writes to Tito Ricordi, “Get busy, strike while the iron’s hot, get Magnani taken to the Scala.” Aida’s production is very peculiar, and Mariette was very doubtful, fearing the “antics and silliness made in Milan.” But Aida’s performance was made absolutely scientifically, truly Egyptologically; of course one can say it lay between Egyptology and Egyptmania. Anyway, even Mariette, the famous Egyptologist who had made the Cairo production of Aida, had made concessions to the show's taste. It seems at Cairo they even read works of Egyptian literature on columns, written in hieroglyphics. Of course Verdi is not able to judge the faithfulness (or lack of it) of these reconstructions, but he asks an editor, a scholar, probably Michele Lessona. There are annotations of his for the production of Aida that are more for direction, so one could say: Verdi, Aida’s director

Mercedes Viale Ferrero, interview made in 2001

indietro