Il filosofo Karl Popper è stato il primo a denunciare con forza l'influenza negativa della cattiva televisione sulle nuove generezioni e ha lottato fino alla fine dei suoi giorni perché fosse richiesta agli operatori televisivi una patente e fosse istituito per loro un codice deontologico.
"La televisione educa i nostri figli a considerare la violenza come qualcosa che accade dappertutto, inevitabile e alla quale si deve fare l'abitudine. Perché accade ciò? Perché quelli della televisione sono convinti che solo in questo modo la gente può essere intrattenuta. Penso perciò che i media - a meno che non intendano rappresentare la maggiore minaccia alla nostra sopravvivenza - debbano imparare ad usare il loro immenso potere con grande cautela. Non sono un sostenitore della censura: sono convinto della necessità di un'autodisciplina, di un'autoregolamentazione."
Karl Popper
The philosopher Karl Popper was the first to strongly denounce the negative effects of bad television on the new generations and he worked to the end of his days so that television operators would require a licence and have an ethical code instituted.
“Television teaches our children to consider violence as something occurring everywhere, inevitable, to get used to. Why does this happen? Because those in television are convinced this is the only way to entertain people. I therefore think the media - unless it wants to represent the greatest risk to our survival - must learn to use their immense power with great caution. I am not a supporter of censorship: I am convinced of the need for self-discipline and self-regulation."
Karl Popper