“Avete creato un lavoro stupefacente, un miracolo di parole, musica e immagini. Non ho mai vissuto tanta poesia come in questa occasione. Grazie".
Queste parole, scritte da uno spettatore su un foglietto anonimo, esprimono con efficacia lo stupore e l’emozione di fronte al concerto per immagini "Omaggio a Truffaut" , messo in scena a Cernobbio, Villa Erba, nel luglio 2001.
Un evento unico nel suo genere, un’opera complessa ed originale che va ben oltre le tradizionali performance “multimediali” che si limitano a “mettere insieme” parole, suoni e immagini. Al centro del palcoscenico, sopra i musicisti, è collocato uno schermo su cui scorrono alcune immagini dei film più noti ed emozionanti di François Truffaut. La musica non si limita ad “accompagnare” il film con un sottofondo giustapposto alle immagini; piuttosto, traduce in suoni le emozioni e le idee che stanno dietro le immagini.
La sequenza delle immagini è scandita da citazioni tratte da Baudelaire, Cocteau, Montaigne, Rimbaud, in una contaminazione di cinema e letteratura che lo stesso Truffaut ha costantemente rincorso nella sua vita: “Spero che libri e film si mescolino e si rimescolino, spero che facciano l’amore”.
“You’ve created a stunning work, a miracle of words, music and pictures. I have never seen as much poetry as in this occasion. Thank you.”
These words, written by a viewer on an anonymous sheet, efficiently explain the amazement and emotion before the concert in pictures “Homage to Truffaut”, staged at Cernobbio, Villa Erba, in June 2001.
An event unique in its kind, a complex and original work going well beyond the traditional “multimedia” performances that are limited to “combining” words, sound and pictures. At the centre of the stage, above the musicians, there is a screen where some sequences from François Truffaut’s most famous and gripping films follow. The music is not limited to “accompanying” the film with a background juxtaposed with the pictures; rather, it translates into sound the emotions and ideas standing behind the pictures. The sequence is beaten out by quotes taken from Baudelaire, Cocteau, Montaigne and Rimbaud, in a contamination of cinema and literature that Truffaut himself constantly made recourse to in his life: “I hope books and films mingle and remingle, I hope they make love.”